"C'era una volta la villeggiatura"
Un tempo, la vacanza estiva (che veniva chiamata “villeggiatura”) aveva una durata dai 2 ai 3 mesi.
In molti partivano ad inizio giugno e luglio per tornare a casa solo a metà settembre.
In coda, nell'autostrada, si vedevano Maggiolini, Prinz e fiat di ogni modello.
Lo status symbol ancora non esisteva e nessuno ci faceva caso alle Audi, BMW e alle Mercedes.
Tutto era più vero, più semplice.
Si passava tanto tempo lontani da casa che era impossibile non sentire la nostalgia di rivedere gli amici e di tornare a scuola e nel proprio quartiere.
Con 50 lire si potevano comprare un pallone o una coca cola oppure scegliere di ascoltare una canzone nel juke box.
Dopo il lavoro, i papà raggiungevano la famiglia per passare il weekend insieme.
Si spedivano le cartoline che arrivavano solo ad ottobre, un modo per augurare a parenti ed amici “Buone vacanze da…”.
Eravamo tutti uguali, si giocava insieme, si era felici.
L'unico pensiero dei ragazzi era non di bucare il pallone e di sbucciare le ginocchia.
A settembre si ritornava a scuola e il tema era sempre lo stesso “Parla delle tue vacanze”.
Oggi le cose sono cambiate, le vacanze durano di meno.
Se non scegli le destinazioni più gettonate, non sei nessuno.
Una cosa è certa: prima si era più felici, più semplici e meno viziati.
Esisteva l'amore, il rispetto e la famiglia.
Fortunati quelli che hanno vissuto quel periodo, quando la vita era vera.